Fay World

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view post Posted on 24/7/2012, 20:43
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Dopo le diverse interperie passate, più o meno tutto era tornato come doveva essere.. Tutte le vetrate erano state ricostruite, ognuno era tornato al suo compito e i guai erano più o meno i soliti. Quel giorno ero sulla soglia del castello, esattamente nel giardino del castello a tagliare le rose che costeggiavano il piccolo sentiero di ciottoli bianchi che conducevano all'entrata. Sospiravo con un sorriso, aggiustandomi gli occhiali sul naso più e più volte mentre tagliavo i rami ormai secchi o rotti a causa delle intemperie che li hanno colpiti. Il tempo non era mai stabile e le rose di quel posto erano delicate.. Rosse e bianche erano quelle che sormontavano tra tutte le altre. Mi avevano lasciato la scelta di poter decidere i colori.. E quelli, erano quelli che preferivo in assoluto. Inginocchiato con le piccole cesoie, canticchiavo muovendo le orecchie lentamente. La brezza carezzava il mio viso perlaceo, su cui spiccavano i miei occhi rosso sangue. Ero indebolito, le mani tremavano un poco.. Ma dovevo pur riprendere i miei compiti. Non sapevo però, che da un momento all'altro si stava per avvicinare uno dei più tremendi fenomeni che mi avrebbero sconvolto la vita..
 
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view post Posted on 24/7/2012, 21:13
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Dopo diverso tempo che già aveva abbandonato la casa dei propri genitori, e l'uomo si limitava a giocare con altri uomini nei modi più fantasiosi possibili, arrivò il giorno in cui si decise a prendersi un giorno per dedicarsi a qualcosa di più importante. Qualcosa di diverso e che lo interessava particolarmente da un sacco di tempo: aveva saputo che uno dei suoi fratelli minori era andato ad abitare da solo, quindi Claude si informò dell'abitazione e in abiti eleganti andò a trovarlo a casa. Purtroppo laggiù non venne ricevuto da nessuno, per cui pensò che fosse a lavorare oppure a fare commissioni in giro. Sapeva che Dorian faceva sempre le cose da perfettino come insegnava il loro padre, quindi quelle erano le uniche possibilità che gli venivano in mente. Riflettè per alcuni istanti fissando la porta della casetta di Dorian, piuttosto modesta a prima vista, gusti sempre lugori degni di lui ovviamente, sorrise trovando che in certe cose non era minimamente cambiato. Sospirò e decise infine di dirigersi al posto di lavoro, dopo essersi informato nuovamente in che posto andasse. I vicini erano i migliori a cui chiedere ed infatti furono proprio loro a dire al fratellone di dirigersi al castello del sovrano -Bravo il mio adorabile fratellino, si è sistemato alla grande allora..! Papà dev'essere orgoglioso di te!- pensò mentre raggiungeva l'immenso castello notando la sua immensa bellezza, degna di un re. Si sentiva quasi a disagio ad accedervi, non degnandosi nemmeno di bussare o suonare o quello che c'era ai cancelli aperti. Avanzò dritto, dando una semplicissima occhiata verso quello che secondo lui poteva essere un semplice giardiniere, quindi un inutile servitore fra i tanti, uno di quelli che probabilmente veniva informato meno dell'interno dell'edificio, si limitò ad un semplice -Buongiorno- mentre con tranquillità si dirigeva verso l'entrata alla ricerca del suo adorato fratellino.
 
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view post Posted on 24/7/2012, 21:29
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Ero lì a rilassarci, con una delle rose rosse in mano a gustarmi il suo odore.. Lo avrei messo nel vaso dell'ingresso, così che il suo odore così piacevole avrebbe pervaso tutto il corridoio e fatto sognare chiunque entrasse nel castello. I miei occhi, sottili come lame si puntarono verso i cancelli, guardando una persona entrare. Un orecchio cadde in avanti, piegandosi leggermente per la curiosità.. Chi era? Mi salutò e avanzò oltre... Assottigliai lo sguardo, alzandomi di colpo stringendo la rosa nella mano guantata di bianco, guardandolo andare avanti " Il castello è chiuso alle visite, messere.. " sparii grazie alla nebbia che mi avvolse, apparendo di fronte a lui così da bloccargli la strada con fare diplomatico. Ero serio in viso, mostrando i miei lineamenti rilassati e giovanili. I bianchi capelli incorniciavano il mio volto e le iridi, dietro gli occhiali, non si staccavano dai suoi occhi color dell'oro. Mi ricordava qualcuno.. Possibile? Le mani andarono ad allacciarsi al petto, picchiettando la rosa sul mio stesso braccio, senza però alcuna violenza così da non far cadere alcun petalo a terra " Però, se desiderate qualcosa.. Vi pregherei di riferire a me. " non potevo credere che qualcuno non mi conoscesse, infatti pensai che volesse ignorarmi come la maggior parte delle persone.
 
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view post Posted on 26/7/2012, 18:59
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D'improvviso quello che per Claude era il giardiniere gli apparve proprio di fronte, impedendogli di avanzare verso l'entrata del castello a cui tanto ambiva. Il moro lo squadrò dalla testa ai piedi, scrutando l'espressione seria che si stampava su quel viso tanto pallido -Sembrava anziano da lontano con questi capelli bianchi e invece è un albino, eh?- inclinò il viso a un lato sorridendogli ampiamente. Era stato gentile ad offrirgli aiuto nonostante lui lo avesse praticamente ignorato come se fosse un cane randagio e malato -Vi ringrazio per l'informazione- cominciò girandogli attorno per studiare meglio la sua figura, così severa ma un po' poco credibile a causa di quel paio di graziose orecchie da coniglio, a Claude quasi non venne da ridere per quel piccolo particolare, si vede che non ne aveva ancora visto uno da vicino -Sapete, sono qui in visita di una persona molto speciale per me- proseguì per poi fermarsi al suo fianco e sfiorargli un orecchio da coniglio per pura curiosità -Un giovane adulto, piuttosto serio e sempre accigliato- per un momento si trovò ad imitare una classica espressione di Dorian -porta sempre gli occhiali, so che lavora qui, si chiama Dorian. Potreste indicarmi la zona esatta del castello dove è più facile incontrarlo? Vorrei fargli i miei complimenti...- disse, ma non si fermò lì, difatti tentò ancora una volta di toccargli l'orecchio, come se volesse accertarsi se fossero vere o no -E' proprio fortunato se lavora con un uomo particolare come voi! Dev'essere divertente fissare queste orecchie per tutto il tempo mentre si muovono da sole..- concluse così, con un altro sorrisone stampato sulla faccia, noncurante del fatto di essere stato un po' maleducato a toccare a quel modo, con una tale confidenza, senza il minimo problema.
 
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view post Posted on 26/7/2012, 19:32
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Lo guardavo con la coda dell'occhio, seguendo i suoi movimenti.. Mi stava veramente irritando quel suo atteggiamento da maestrino che sembrava voler studiar da capo a piedi il suo alunno. Già.. Tutti facevano così all'inizio, quando nessuno mi conosceva. All'improvviso, quando arrivò al mio fianco, rimasi immobile.. Rigido come una statua, perfettamente composto, seguivo quella sua mano che si avvicinò al mio orecchio. Appena sfiorato scattò di colpo, come infastidito.. Non amavo che qualcuno mi toccasse le orecchie, le soffrivo particolarmente. Il solo tocco era qualcosa che provocava in me una reazione strana. Più lo ascoltavo e più il mio sguardo diventava truce.. Ogni persona di quel luogo fuggiva quando mi vedeva così. Dovevo però tenere una certa classe in tutto quello che facevo.. Quindi presi un grande respiro, dandogli uno schiaffone alla mano per voltarmi ad osservarlo meglio, con tutta l'attenzione. La destra andò ad aggiustare i miei occhiali, continuando a tenere la solita serietà " Siete pregato di non toccarmi... Se non volete che vi pianti una pallottola in testa. " sibilai gelido, portando le braccia ad intrecciarsi davanti al busto, continuandolo a fissare con la mia solita aria da essere superiore che mi caratterizzava. " Conosco Dorian.. Lavora per me. " chi cazzo era quel tipo che voleva tanto sapere di lui? Che voleva dal MIO Dorian? Ormai quel tuttofare era di mia proprietà... " Siete un maleducato, oltre che un ignorante non sapendo chi avete davanti. " slacciai le braccia, avviandomi verso un cespuglio di rose lì vicino che notai subito rovinato " Peter White è il mio nome.. Presentatevi ora, se non volete esser cacciato da questa dimora o segregato nei sotterranei per qualche annetto, così da imparare la buona educazione. "
 
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view post Posted on 25/10/2012, 15:23
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Ritirò velocemente quella mano che venne colpita così bruscamente dall'altro ma il viso di Claude non accennava a sostituire quel suo carismatico sorriso. Non si lasciava turbare nemmeno dall'atteggiamento duro e crudo con la quale gli si rivolgeva quello sconosciuto. Claude era una persona particolarmente paziente, del resto aveva sopportato suo padre per tantissimi anni. Ciò non toglie comunque che l'atteggiamento da superiore infastidiva un pochino, ma giusto un poco -Addirittura minacciate un povero visitatore di sparargli? Mi aspettavo un accoglienza migliore, dal momento che ci troviamo in un luogo Reale.- il tutto detto ridacchiando divertito, come se la cosa in realtà non lo toccasse poi così tanto come poteva suonare dalle sue parole. Appena sentì la conferma su Dorian si sentì decisamente più rilassato e al momento cui iniziarono le presentazioni fece un elegante inchino verso di lui, ignorando le nuove minacce del coniglio -Io sono Claude Anderson. Sono il fratello maggiore di Dorian e come ho già accennato prima sono venuto qui solo per salutarlo- sollevò il dorso tornando a guardarlo in viso -Dato che sono anni che non siamo riusciti ad incontrarci potreste farmi la gentilezza di guidarmi da lui?- detto ciò gli si avvicinò ulteriormente, quasi a sfiorargli il naso con il proprio, assumendo un espressione del tutto maliziosa seguita poi da un sorriso angelico -Devo forse ottenere un permesso speciale per poterlo vedere? Sono disposto a fare qualunque cosa vogliate..- e portò la sua mano sul cavallo dei pantaloni di Peter -Per esempio potrei soddisfare il vostro amichetto qui in basso. Sembrate così stressato e insoddisfatto, io potrei farvi brillare nuovamente... Persone che sono state con me hanno detto di essere sempre rimaste contente delle mie capacità...- e gli soffiò sensuale sulla faccia.
 
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view post Posted on 25/10/2012, 15:45
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Osservai l'inchino e cercai di rilassarmi il più possibile per non esser maleducato o rispondere male, dopo quel gesto educato. Anche se le parole di prima non lo erano affatto e anzi... Avrei voluto sparargli direttamente sotto i piedi così da farlo ballare un poco. Con uno schiocco di dita feci sparire nella nebbia quella rosa per farla andare dritta dritta nel vaso all'interno della casa, osservando ancora l'altro che parlava. Ecco chi mi ricordava... Dorian. In effetti le somiglianze c'erano tutte anche se lui, era molto più grande. Le orecchie si abbassarono un poco rilassate, prima di mostrare la mia solita compostezza " Piacere signor Anderson. " risposi, facendo a mia volta un lieve inchino con la nuca, solo per ricambiare l'eleganza nei gesti. Riflettei se portarlo o meno da lui. C'era stato tutto quel caos nel castello... Ne valeva la pena? Oppure era meglio lasciarlo riposare? Era messo peggio di me quel giorno... Tutti i pensieri si interruppero però quando lo vidi avvicinarsi a me con il viso. Le orecchie si rizzarono quando lo vidi così, pensando che volesse sussurrarmi qualcosa o se avesse una confessione da fare. Magari una malattia di qualcuno dei parenti, qualcosa di... Preoccupante. " Ma n-! " e lì arrivò la scarica elettrica che attraversò il mio cervello. Strabuzzai gli occhi al suo dire diventando rosso come un pomodoro. Gli occhiali si incrinarono e quando la sua mano si poggiò proprio in quel punto, diventai completamente rigido come un fuso con i peli ritti mentre feci un versetto di piacere e sorpresa. Chiusi gli occhi tremando, dando un colpo alla sua mano dopo quel soffio sul viso, cadendo con il sedere a terra. Lo puntai ringhiando con l'indice " Non osare più! Psicopatico! " cercai di rialzarmi ma niente, le gambe tremavano. Ero terrorizzato con le lacrime agli occhi. Ma chi diavolo era?! Cominciai a camminare a quattro zampe cercando di sfuggirgli con la coda completamente arruffata " A-Aiutooo.. " mormorai tremulo verso l'ingresso.
 
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