Fay World

Insomnia

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view post Posted on 3/9/2011, 13:33
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Continua da qui.
La camminata per andare dal maestro si era allungata a dismisura. Non era possibile trovarsi a dover allungare una maledetta strada lunga pochi minuti solo per dei mostriciattoli insulsi oltre che dei mostri oscuri grandi come un umano. Erano attratti da quell'ambiente così.. Confortevole per loro! Scappai di corsa, saltando avanti e indietro e cambiando più volte la strada. Finalmente, quando arrivai a casa aprii la porta e.. La casa era un caos. Tutto gettato all'aria assieme alle mie macchine fotografiche completamente distrutte come anche miliardi di rullini srotolati e completamente rovinati. Anche se l'ambiente era abbastanza scuro, c'era fin troppo luce per quelli che erano di una marca prestigiosa e cara. Sospirai pesantemente, appooggiando la tracolla vicino alla porta inoltrandom a passo lento su quegli oggetti.. Speravo che magari si potessero riparare, ma più guardavo e più mi rendevo conto di quanto fosse un pensiero da stolti. Mi venne quasi da piangere ma dovevo per forza trattenere quel magone che provavo. Fortunatamente le più preziose erano ancora integre avendole portate via con me.. Mi avvicinai a lui che sostava davanti alla finestra con le sue ali oscure presenti sulla sua schiena. Tremavo.. Avevo paura. " T-Tius...? " mormorai e quello si voltò. Aveva tagliato i capelli e i suoi occhi così erano ancora più evidenti. Mi fulminò letteralmente portandomi a far un passo indietro. Però quello mi afferrò saldamente per il colletto trascinandomi così davanti a lui. Digrignò i denti furioso più che mai " Dove sei.. Stato?? " disse con voce che incuteva timore. Afferrai saldamente le sue mani, cercavo di parlare ma quello che usciva era un semplice balbettio. Non riuscivo a reggere il confronto.. " E' tardi e in ufficio non c'eri! " " Ero a lavoro Tius! " " BUGIARDO! " mi gridò contro mentre con una sua sberla tirò fuori i suoi artigli ferendomi la parte destra del viso. Un lungo taglio che percorreva dal mento fino alla fronte.. Per fortuna l'occhio non aveva ricevuto danni ma solo la palpebra. Mi inchinai comunque per terra per il dolore " S-Scusa! Dovevo dirtelo, mi hanno mandato a fotografare un modello fuori dalla casa! " improvvisamente si calmò " Davvero? " " Sì... " mormorai con la mano sul viso come a voler fermare il sangue. Faceva male.. Nelle unghie di lui era presente una sorta di acido che a me non procurava alcun danno, ma agli umani uccideva istantaneamente come un veleno. Si inchinò davanti a me, coccolandomi con la sua mano dolcemente come a volersi far perdonare. Alzai il viso spaventato, guardandolo con un certo timore " Io.. " " Shh.. Scusami. E' stata colpa mia.. Hai dei medicinali? " scossi la testa in segno di negazione " Vado.. " " No, lascia andar me. Devo comprare anche dei rullini nuovi. " " Va bene.. Anche se dovresti lasciar perdere queste cretinate e comportarti come un vero nobile vampiro. " " Un giorno. " mi alzai, sorridendogli e riprendendo la mia tracolla. Percorsi tutto il lungo viale, trattenendomi dal piangere o dall'alzar troppo il viso e mostrar quell'orrore.. Ma a chi che poi non c'era nessuno? Continuavo a correre non sapendo le condizioni della ferita e nemmeno mi importava molto. Percorsi lunghi metri finchè non mi fermai esausto. Mi guardai in giro ed ero esattamente in uno dei canali principali di Ōrudo. Esattamente la Via della magia, dove c'erano negozi di ogni genere.. Non riuscii però ancora ad inoltrarmi in uno di quei pochi ancora aperti in notte fonda. Non mi ero accorto, di aver fatto così tardi, quindi mi sedetti con le gambe a penzolini a pelo dell'acqua. Guardai il viso riflesso su quello specchio.. Una lunga ed evidente rossa riga percorreva il pallido viso tranne il labbro ancora evidentemente tagliato. Mi coccolai per un momento quel punto, procurandomi bruciore. Perchè non gli avevo detto da chi ero andato? Gli avevo mentito.. Ma forse era meglio così. Strinsi la tracolla al petto, continuando a fissar triste l'acqua che si muoveva lenta.
 
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»Kasuka«
view post Posted on 3/9/2011, 18:48




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Kazuma Yamashita
Aveva provato a fermarlo, sia con i gesti che chiamando il suo nome, ma non vi era riuscito. Il vampiro non lo ascoltò, aveva fretta di allontanarsi e Kazuma, non essendo particolarmente esperto di razze e poteri, non sapeva che pensare riguardo alla motivazione di quella fuga. Morgan aveva detto che qualcuno lo stava chiamando ma alle orecchie del moro non giunse alcuna voce. Non ricordava di esser mai stato tanto confuso in vita sua, tanto da non riuscir a pensare ad altro, lavoro compreso. E avrebbe volentieri continuato a vagare per l'appartamento come un'anima in pena se il telefono non avesse squillato. Un collega più anziano richiedeva la sua presenza per comunicargli un'importantissima -a suo dire- notizia. Kazuma cercò in tutti i modi di evitare l'incontro, ma purtroppo nessuna delle scuse tirate in ballo riuscirono ad aiutarlo, tanto che dovette rassegnarsi al suo destino e, dopo aver recuperato giacca e camicia, gli stessi indossati in presenza di Nanami e asciugati dallo stesso, dirigersi ad Ōrudo. Una città familiare, anche troppo, che ultimamente visitava spesso per via di Nanami, la cui sede lavorativa si trovava proprio in quelle vie. Vista la scomodità nel muoversi in auto, abbandonò la sua vettura appena fuori da quel territorio e vi si addentrò a piedi. Impiegò circa dieci minuti, con l'aiuto dei mezzi giusti, a giungere fino alla caffetteria indicatagli dal collega e quando vi si trovò davanti ricevette l'ennesima, pessima sorpresa: Shizuka. Una donna conosciuta ai tempi dell'università, molto bella, capelli lunghi e color cioccolato, occhi ambrati, ma particolarmente pettegola e indiscreta. Il genere di persona che lo storico più detestava al mondo e con la quale, da quel giorno in poi, avrebbe dovuto convivere. In senso figurato, era ovvio, ma gran parte delle sue giornate sarebbero trascorse in sua compagnia visti i risvolti lavorativi che gli vennero comunicati. In seguito ad uno scavo andato a buon fine, infatti, Shizuka aveva ottenuto diverse richieste di collaborazioni e, sfortunatamente, aveva accettato proprio quella dell'archeologo che aveva assunto Kazuma. In poche parole, ora erano colleghi e avrebbero dovuto collaborare per svelare il mistero relativo al tempio distrutto nei pressi di Eshi. Inutili le proteste da parte del moro, avrebbe perso il lavoro in caso di rifiuto e in quel momento era tutto ciò che gli restava. Gli venne imposto di accompagnare la donna in giro per Ōrudo, città in cui avrebbe vissuto il tempo necessario a svolgere il suo lavoro. Eshi, secondo lei, era troppo frenetica per poter lavorare in santa pace e, sicuramente, lì gli appartamenti costavano meno. E ora il povero storico si ritrovava a vagare tra le vie principali della città, in compagnia di quella che ogni tanto allungava le sue manacce per stringersi al suo braccio o trascinarlo altrove. Una situazione insostenibile e più la scansava più non c'era verso di staccarsela di dosso, finché riuscì a portarlo nella Via della Magia. Un'intera giornata passata tra negozi e il cianciare di Shizuka, e ora pretendeva anche la cena che, ovviamente, non avrebbe pagato lei. -Scordatelo.- rispose l'uomo alla sua richiesta, mentre quella non si arrendeva. -Oh, avanti! Che ti costa?- domandò, guadagnandosi un'occhiataccia da parte del moro. Imbronciata, quindi, si gettò un'ultima volta sul braccio sinistro dell'uomo. -Sei cattivo!- pronunciò di nuovo, ma non ricevette alcuna risposta. L'attenzione di Kazuma, infatti, si era diretta altrove. Precisamente su una figura seduta al margine del canale, una figura familiare illuminata in parte dalla luce delle finestre e dei lampioni -quelli rimasti integri-. -Nanami-kun?...- lo chiamò in un mormorio. Non che cercasse davvero la sua attenzione, più che altro voleva accertarsi che non fosse un miraggio.

Edited by »Kasuka« - 3/9/2011, 20:54
 
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view post Posted on 3/9/2011, 19:49
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Iniziai con le punte a giocar con l'acqua come per disegnar su una tela inesistente. Infatti stavo scarabocchiando, pensando a come far per tornare a casa... Se fossi andato senza niente in mano, mi avrebbe preso per un bugiardo e si sarebbe di nuovo arrabbiato. Mi accarezzai il viso, continuando a guardar l'acqua che si muoveva. Quindi dovevo cercar una farmacia. Che cosa dovevo comprare? Una pomata? Cerotti? Mah.. Con un lungo sospiro, mi rivolsi verso una coppietta felice che appena videro il mio sguardo leggermente alterato a causa della pupilla divenuta più lunga per vedere meglio nel buio, scapparono a squarciagola come se avessero visto un mostro. A causa della ferita il potere era amplificato automaticamente per la cura.. Cosa potevo farci? Mi sentii ancora più uno schifo abbassando nuovamente il viso sulla tracolla. Che brutta sensazione sentirsi strani. Morsi l'unghia del pollice della mano destra innervosito. I miei occhi luccicavano come due pepite d'oro in quel buio.. Finchè un mormorio non mi fece voltare. Vidi solamente un uomo e una donna.. Erano una coppietta. Mi voltai di colpo. Non volevo di certo spaventarli no? Allora, con un lungo sospiro abbassai il volto scomponendomi gli argentei ciuffi in modo che mi andassero davanti gli occhi e girar i tacchi, dando loro la schiena. La mia camminata era lenta e trascinata, con lo sguardo puntato sempre verso il basso e la mano che stringeva la tracolla che dondolava avanti e indietro finchè non notai una piccola ombra sulla fredda pietra. Alzai il volto e vidi uno di quei gattini con una lisca di mano in pesce. Ghignava ma il mio sguardo non mutò " Non ne ho voglia ora. Scusami. " portai una mano sulla sua testolina coccolandolo. Rimase perplesso per il mio gesto, seguito poi dal continuar camminare oltre quel piccolino che sbatteva di tanto in tanto le ali per rimaner fluttuante in aria. Sospiravo guardandomi in giro mentre quel cucciolotto mi seguì e si appoggiò sulla mia spalla e con la zampetta cominciò a coccolarmi. Mi fece sorridere.. Tirai fuori dalla tasca una caramella e gliela diedi " Va tutto bene, ora puoi andare. " e quello ghignò nuovamente mettendosi in bocca la dolce caramella e sparendo così in una nuvola nera. Continuai così la camminata il più tranquillo possibile, fermandomi successivamente davanti ad una vetrina.. Era quella di una farmacia ancora aperta nel cuore della notte. Guardavo i prodotti con attenzione studiando qual è quello che avrebbe attirato la mia attenzione.. Ma se mi chiedeva che nome dovevo dire?? Quindi, optai per andare avanti.. Mi sistemai la borsa sulla spalla che cominciava a pesare. Le nuvolette di vapore si facevano sempre più frequenti davanti alla mia bocca a causa del mio fiato appesantito. Che mi accadeva? Sarà stata tutta quella paura che avevo provato per Tius. Deglutii, entrando in un minimarket notturno e dirigendomi, senza guardar in volto la commessa, nello scaffale dei farmaci.. Cominciai a studiar scatola per scatola, poi avrei scelto quello che mi sembrava più adatto.
 
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»Kasuka«
view post Posted on 3/9/2011, 21:21




kazu19
Kazuma Yamashita
Si era girato, aveva reagito al suo nome seppur non molto udibile e subito dopo aveva preso ad allontanarsi. Che cercasse di evitarlo? Probabilmente, ma quello che preoccupava lo storico era il motivo. E nonostante non riuscisse a capire cosa passasse per la testa del vampiro in quel periodo, cosa che lo confondeva alquanto, non ce la faceva proprio a farsi gli affari propri. Era un uomo egoista in fondo, lo era sempre stato e poco badava ai sentimenti o al volere altrui, tranne in rari casi in cui proprio non poteva fare diversamente. Il suo istinto, quindi, lo portò a muovere un passo verso quello nel tentativo di seguirlo, ma qualcosa lo bloccò in quell'impresa: Shizuka. -Dove vai?- domandò all'uomo, che le riservò l'ennesima occhiata gelida, quella forse più delle altre. -Ho da fare.- le rispose, mentre strattonava appena il braccio nel tentativo di liberarsi dalla sua morsa. -Chi è? Un tuo amico?- continuò lei, insistente. Un'altra delle tante cose che odiava di quella donna, di cui aveva sempre rifiutato ogni attenzione. -Non ti riguarda.- quella la sua risposta, che si concluse qualche attimo dopo tra le lamentele della donna. -Kazuma!!!- Visibilmente offesa dal comportamento del collega, non le rimase che allontanarsi in fretta per via di quei mostriciattoli dispettosi che di certo non le resero la vita semplice, contrariamente al moro che, nonostante avesse momentaneamente perso le tracce del ragazzo, riuscì a scorgere appena in tempo una figura simile addentrarsi in un minimarket, uno dei pochi aperti anche di notte. Gli sembrava strano che un tipo come lui fosse entrato in un negozio simile, non aveva bisogno di fare la spesa, ma comunque non esitò a seguirlo per accertarsi che fosse realmente lui. Salutò la commessa educatamente, ma non cordiale, e iniziò a vagare tra gli scaffali alla ricerca del ragazzo. -Mi sarò sbagliato...- pensò minuti più tardi, quando i suoi occhi color cenere lo videro. Era lì, a cercare chissà cosa nello scaffale dei medicinali. Che si fosse fatto male? Oppure quei farmaci erano per qualcun altro? -Nanami-kun.- lo chiamò di nuovo, questa volta con più decisione e nel silenzio di quel market era sicuramente più udibile. Non pronunciò altro, semplicemente si avvicinò con passo lento e le mani nascoste nelle tasche dei pantaloni.

Edited by »Kasuka« - 3/9/2011, 22:45
 
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view post Posted on 3/9/2011, 21:51
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Qualcunaltro entrò là dentro ma non mi importava poi molto. Ora ero alle prese con la cosa a me più sconosciuta: La medicina. Ai miei tempi roba simile non esisteva.. Era già tanto se ti davano qualche pozione che poi ti faceva ammalar ancor più seriamente alle volte. Sospirai... Almeno non dovevo temere di morire. Afferrai un paio di scatole cercando colui che sarebbe venuto a casa con me finchè una voce e dei passi non mi fecero voltare. Era di nuovo Kazuma, l'uomo di quello stesso pomeriggio.. Spalancai per qualche secondo gli occhi per poi rivolgergli uno dei miei sorrisi più smaglianti " Ciao Ka-ahia! " non potevo tirar troppo la pelle delle labbra se no la ferita bruciava e si riapriva lasciando che il sangue sgorgasse libero con all'interno ancora quell'acido. Quindi dopo aver massaggiato a lungo il labbro, mi rivolsi con un sorriso un po' meno evidente anche se la dolcezza negli occhi la si poteva perfettamente vedere " Che ci fate voi qui? E' molto tardi, ormai la notte è inoltrata anche se non si può notare dato il tempo. " appoggiai la scatola e con un gesto della mano, con nonchalance portai un ciuffo davanti al viso in modo che nascondessi almeno un minimo la ferita. Appena quello fu davanti a me, gli diedi tutta l'attenzione possibile con occhi vividi e pieni di entusiasmo " Mi sono fatto male mentre rientravo a casa, sono proprio uno sciocco! " ridacchiai portando una mano davanti alla bocca e appoggiando una mano al suo petto " Per colpa del gelo la porta non si apriva ma quando finalmente ci sono riuscito sono scivolato ho dato una facciata contro la porta e la scivolata è continuata ho rotto uno scaffale in cui sopra c'erano tutte le mie macchine fotografiche che ho frantumato passandoci sopra e poi alla fine di tutto uno degli obiettivi di quelle è saltato tagliandomi il labbro! " appena finita la frase di cui non avevo nemmeno preso un secondo di pausa mi appoggiai ancora di più con quella mano mentre il busto si piegava in avanti e prendevo il respiro a pieni polmoni. Deglutii anche, per la poca salivazione ma quando fui pronto di riparlare alzai il volto sorridendo appena " Buffo vero? E' stato veramente assurdo ma allo stesso tempo fooorte! " ridacchiai voltandomi e riprendendo a far la mia ricerca. Un ottima scusa.. Una scusa in cui chiunque sarebbe caduto! Percui non dovevo temer nulla e con espressione serena presi una scatola guardando con attenzione la fotografia su quella.. Perchè c'erano così tante donne in questo mondo?
 
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»Kasuka«
view post Posted on 3/9/2011, 23:05




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Kazuma Yamashita
Si stupì della reazione del vampiro quando i loro occhi si incrociarono. E lui che pensava volesse evitarlo, gli aveva dato tutt'altra impressione con quel sorrisone, nonostante fu costretto ad interromperlo a causa del taglio sul labbro. Non sembrò arrendersi, però, e non esitò a riprovarci in modo più tranquillo. Kazuma dal canto suo, come al solito d'altronde, non ricambiò. Oltre al fatto che per lui sorridere era praticamente impossibile -escludendo le rare volte in cui ci riusciva, e sempre per merito di Nanami-, era più concentrato sul segno rosso che attraversava il viso del ragazzo che su altro. Ovviamente ipotizzò subito fosse colpa del vampiro più anziano, ma non fece in tempo a domandarlo al diretto interessato che subito quello giustificò da sé quella linea evidente. Non che lo storico non credesse alle sue parole, in fondo sapeva bene quanto fosse sbadato quel ragazzo e gli era già capitato di farsi male più e più volte, ma il sospetto che vi fosse dell'altro sotto non sparì completamente, forse per via della scusa che quello aveva utilizzato per andar via ore addietro. Comunque non vi badò, attribuendo quella sensazione alla voglia di incolpare ancora e ancora colui che aveva osato portargli via Nanami. Qualsiasi problema, infatti, lo collegava a lui e di quel passo, ne era certo, avrebbe finito per compiere qualche sciocchezza. Doveva darsi una calmata se voleva vincere quella battaglia, perché la guerra sarebbe continuata eccome e perfino lui se ne rendeva conto. -Sei sicuro di star bene?- domandò verso quello. Probabilmente si preoccupava troppo, esagerava e solo perché di fronte aveva Morgan, ma ai suoi occhi quel taglio non aveva proprio un bell'aspetto. Non osò toccarlo, comunque. Non era il caso nonostante avrebbe voluto, un desiderio che si portava appresso da due settimane ormai e che aveva soddosfato in parte nel pomeriggio. Certo, nel modo sbagliato, ma doveva accontentarsi per il momento.
 
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view post Posted on 3/9/2011, 23:32
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Lasciai andare la nuova scatola per prenderne un altra e guardarla ma la domanda dello storico attirò completamente la mia attenzione. Lo guardai seriamente all'inizio per poi ritrasformar il volto con un'espressione felice " Certo, non è successo nulla di grave! " lasciai cadere la scatola in mezzo alle altre per portarmi di fronte all'uomo e accarezzarne così attentamente la nuca. Sorridevo mentre la mia mano sfiorava delicatamente la guancia di lui più e più volte sempre con la stessa dolcezza ma la carezza diveniva sempre più pesante e calda. Ormai ciò che divideva i nostri corpi si trattavano solo di millimetri.. Una distanza veramente insolita per me che avevo paura di spaventar gli altri o di far figuracce. " E' un graffio da nulla, passa presto. " mormorai con tono famigliare e rilassante lasciando che poi la mano si togliesse dal suo viso per aderire al mio fianco e far dei passi indietro per prender delle scatole dallo scaffale " Solo che non so cosa decidere! " scossi la nuca agitando nervosamente le mani con in mano i pacchettini che provocavano rumore per le cose che si muovevano al loro interno " Insomma per un graffio al labbro cosa posso usare? Cerotti? Pomate? Non capisco! " appoggiai il tutto, mettendo una mano sotto il mento e riflettendo.. Sì la mia espressione era molto impegnata. Ero veramente stupido. " Quanti nomi difficili.. Cose che nemmeno ho mai visto in vita mia. Quanti segreti che esistono ancora in questo mondo! " dissi serio, parlando tra me e me sbuffando seccato. Guardai con la coda dell'occhio il moro " Per curiosità.. " voltai solamente il capo così da guardarlo con la mia espressione di bambino curioso " Sapete che è pericoloso girar di notte? Soprattutto se ci sono quei mostri in giro! " ridacchiai appoggiando entrambe le mani sulle sue spalle " Non che siano cattivi eh, ma sono dispettosi e diventano veramente pesanti! " i miei occhi color del miele incontrarono quelli cenere di lui, sostenendo lo sguardo " Alle volte uccidono, senza rendersene conto. Non ci possono far nulla! " le mani andarono a nascondersi dietro la schiena cominciando a dondolare avanti e indietro con il busto con fare bambinesco " Per questo avrebbe dovuto non rischiare tanto e rimanere in casa. Quasi nessuno si azzarda ad attraversar queste vie.. " lo guardai serio sospirando tristemente " Non vorrei mai che vi faceste male Kazuma! "
 
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»Kasuka«
view post Posted on 4/9/2011, 01:50




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Kazuma Yamashita
Era incredibile: era lui quello ferito, eppure era costretto a rassicurare il moro che, resosi conto di questo, si ritrovò a darsi dell'idiota da solo. Sarebbe dovuto accadere il contrario, invece come al solito non era di molto aiuto e se ne stava lì fermo a godersi quelle tenere coccole mentre si perdeva nel dorato degli occhi del vampiro. Erano sempre stati una specie di calamita per lui, in grado di calmarlo e di estirpare ogni dubbio insediato nella sua mente e quella volta non furono da meno. L'insicurezza e la confusione che aveva provato fino a quel momento si diradarono come nebbia spazzata via dal vento. In quegli occhi poteva scorgere l'affetto dell'altro, celato da un incanto che ben presto avrebbe spezzato. Un affetto che lui ricambiava pienamente nonostante l'espressione seria che continuava ad avere stampata in viso, ma che aveva assunto tratti più morbidi. Almeno fino a quando Morgan non si allontanò di nuovo per rovistare tra le scatolette di farmaci e, dopo neanche un minuto, iniziare una serie di raccomandazioni. Sì, perché era così che Kazuma le aveva intese. Ai suoi occhi Nanami sembrava un genitore preoccupato per il ritardo del figlio, anche se immaginarlo nelle vesti della mamma, con la vestaglietta e la cuffietta da notte in testa era piuttosto inquietante. Nonostante questo non gli dispiaceva affatto, gli ricordava Chiyo, l'unica che si preoccupava per lui allo stesso modo -forse un po' più esagerato-. In ogni caso i suoi erano timori infondati. Chiuse gli occhi per un istante, poi si mosse verso l'altro, superandolo, per raggiungere lo scaffale che dalla sua vecchia posizione distava neanche un metro. -Ho il controllo su un elemento, l'hai visto anche tu.- pronunciò verso il ragazzo, iniziando a controllare varie scatole nel tentativo di aiutarlo nella scelta. -E non essere così formale.- Lui ci aveva rinunciato, ormai non aveva più senso e preferiva che anche Morgan si rivolgesse a lui in modo più confidenziale. -Sono stato costretto ad uscire di casa... Per lavoro...- spiegò, e ringraziò mentalmente il vecchio collega che l'aveva praticamente costretto. Anche Shizuka aveva i suoi meriti, strano ma vero, era stata lei a trascinarlo lungo quella via e grazie a questo aveva potuto incontrarlo di nuovo, anche se per pura coincidenza. Intanto aveva trovato ciò che cercava: una pomata e una scatoletta di cerotti bianchi dalla forma piuttosto strana. Si voltò nuovamente, tornando a guardarlo in viso, mentre gli passava le due confezioni. -La pomata sul viso, i cerotti sul taglio.- disse lui, un riassunto molto riassunto di come usarli. -Perché cerchi farmaci? Non dovrebbe essersi già rimarginato?- domandò, portando la destra al suo viso per afferrarne il mento e avvicinarsi nel tentativo di scrutar meglio il labbro tagliato. -Di solito basta il tuo sangue a guarire questo genere di ferite. Con me ha funzionato.- Una piccola osservazione, la sua. Più di una volta era stato curato da lui in quel modo, gli sembrava strano che non potesse fare lo stesso sulla sua persona.

Edited by »Kasuka« - 4/9/2011, 21:47
 
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view post Posted on 4/9/2011, 10:09
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Passò dietro di me per andar anche lui a cercar qualcosa. Sorrisi alle sue parole sicure.. " Non è detto che un elemento ti salvi da certi mostriciattoli. " verbai ridacchiando iniziando a buttar all'aria lo scaffale sempre più incuriosito. I miei occhi erano lucenti e pieni di curiosità per quello che poteva esser una nuova conoscenza " Ok Kazuma, non sarò più formale!! " sorrisi pienamente verso l'altro che dopo pochi attimi mi porse delle scatolette.. E in più mi diede una spiegazione. Sbattei per qualche volta le palpebre come per cercar di capire che strana roba era. La scrutai attentamente ma poi il mio mento venne catturato da una mano del moro che mi guardò il viso. Sentì i suoi occhi puntati come fari su di me, così attenti e seri.. Le sue labbra erano vicinissime al mio viso. Quel giapponese era veramente bello e particolare, come se mi ricordasse qualcuno. Qualche avvenimento.. Nulla. Tabula Rasa. Sospirai, ridacchiando nervosamente e distogliendo i miei occhi da lui " C-C'è dentro dell'acido ecco. " confessai per poi accorgermi che così la spiegazione era andata a farsi benedire. Ma riportai gli occhi su di lui sudando freddo " Erano sugli obiettivi delle macchine per pulirli ecco!! Ma.. " presi un'espressione indagatrice puntando le pupille in quelle dell'altro " Come fai a dire queste cose, riguardo al mio sangue? " mi intristii facendo qualche passo indietro non reggendo più lo sguardo con lui " Io non ti conosco Kazuma! Come avrei potuto darti il mio sangue? " cominciava a esser tutto troppo confuso.. Mi bruciava la gola che afferrai con una mano per prendere il respiro e calmarmi " Tu.. Mi hai detto qualcosa! " faceva sempre più male. Alzai gli occhi mentre piegai il busto e con le mani mi sostenevo sulle gambe come a volermi sostenere " Per sempre. Eri tu? " gli occhi divennero lucidi e pizzicavano sempre di più sentendoli anche bruciare " Tu eri.. " cominciai a tossire mi faceva troppo male. Era una sensazione di bruciore causata dal gelo.. Mi sentii strano. Ma improvvisamente finì e quello che stavo dicendo, assieme a quello. Mi alzai guardandolo con viso sereno e portandomi davanti al volto le scatole ridendo " Grazie! Sono sicuro che mi guariranno velocemente! " afferrai la sua mano, trascinandolo dalla cassiera e pagando quelle due scatole che mise in un sacchettino di carta. Uscii sempre mano nella mano con lui, senza vergogna " Kazukun, hai impegni per questa sera?? Vorrei passeggiare un po' con te se non ti spiace! " inclinai il volto ridendo " Sto veramente bene con te, Kazukun!! " mi sentivo sollevato.. Come se qualcosa che prima stava invadendo la mia mente, fosse sparita. Anche se quella cosa era importante.. Mi sentivo più leggero.
 
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»Kasuka«
view post Posted on 4/9/2011, 21:53




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Kazuma Yamashita
Per un attimo ebbe la sensazione che Morgan iniziasse a ricordare qualcosa. La sua reazione, le sue parole, tutto lo conducevano verso quella convinzione, nonostante la preoccupazione per quello che sembrava un malore ma che passò quasi subito. Il problema fu che con lui sembrarono sparire anche quei ricordi appena riaffiorati nella mente del vampiro e questo turbò non poco lo storico, che si era visto strappar per l'ennesima volta quello che era il suo traguardo. Sospirò stanco e si lasciò trascinare senza opporre la minima resistenza, ma non lo guardò. Preferì tenere lo sguardo lontano dalla sua figura almeno qualche minuto, il tempo di pagare le due confezioni, poi l'aria gelida che si era sparsa per il continente da ormai qualche giorno lo investì e con lei la calma. Un respiro più profondo, poi le iridi tornarono sulla figura del fotografo. -Nessun impegno.- rispose alla sua richiesta, nonostante il primo attimo d'incertezza. Non che gli dispiacesse passare altro tempo con lui, ma trovava strano che quel genere di proposta uscisse dalle sue labbra così all'improvviso, e soprattutto in quel momento. Lo storico, comunque, non si lasciò sfuggire l'occasione di un nuovo tentativo e strinse ulteriormente la mano del ragazzo, che guidò all'interno della tasca della sua giacca, così come l'altra, e non per timore di esser visti, anche in quel caso era raro incontrare qualcuno in piena notte, soprattutto di quei tempi, ma per via della bassa temperatura alla quale erano costretti. Kazuma amava l'inverno e, di conseguenza, il freddo, ma non mancava comunque di esserne infastidito se si faceva troppo pungente. E poi in quel modo Nanami era costretto a camminare più vicino e, anche se non era da lui, quel dettaglio c'entrava parecchio con la sua scelta. -Non hai paura di passeggiare di notte? L'hai detto tu che è pericoloso, o sbaglio?- domandò dopo un paio di minuti di camminata. Non sapeva dove stavano andando, ma in fondo non gli importava, così come non gli importava della risposta che avrebbe ricevuto. L'aveva pronunciata soltanto per evitare un qualche strano silenzio, che sì, lo adorava, ma in quel momento era l'ultima cosa che gli occorreva.
 
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view post Posted on 4/9/2011, 22:20
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La mia mano che si infilava dentro la sua tasca.. Quel tranquillo camminare nella notte, dove nessuno ci poteva vedere.. La tranquillità di una città addormentata, erano cose che mi mancavano anche se non le avevo mai vissute realmente. Era così bello.. Sorridevo infatti, mentre i nostri passi continuavano senza alcuna fretta nel più totale relax. Il mio cuore batteva veloce lasciando che il mio viso prendesse delle calde sfumature. Mi strinsi ancora un poco a lui trovandomi piacevolmente appoggiato a quell'uomo molto più grande di me e ridacchiare guardando il pavimento formato da grandi pietre. " Non ho mai detto che è il contrario Kazukun. " appoggiai la testolina al braccio di lui invadendo fin troppo lo spazio di quello.. Ma era tutto veramente piacevole. Mi sentivo avvolto in una calda sensazione di normalità. " Io sono portato per la notte. Diciamo che sono rinato verso quest'ora. " socchiusi gli occhi sorridendo beatamente mentre portavo la mano libera a stringermi ancor di più a quel braccio così muscoloso rispetto al mio.. " La notte mi fa venir tristi ricordi, ma allo stesso tempo mi fa sentir felice. E' speciale.. Silenziosa e confortevole. " mi alzai da quell'appoggio guardandolo con uno strano sguardo, luminoso e completamente pieno di ammirazione " Sente? Siamo solo noi due.. Nessuno che può interrompere un magico silenzio o che può giudicar come siamo fatti. " lasciai la presa sul braccio di lui andando a grattarmi con un dito la guancia destra e riprendendo il mio ridacchiare nervoso " Sia chiaro non.. Non intendo che sei fatto in modo strano nel senso di orientamento!Insomma io.. E lei non facevamo niente! " strinsi ancor di più la sua mano abbassando il viso e ridendo beatamente mentre il viso diventava paonazzo e iniziavo a sudar freddo " Sto sbagliando vero? Ma non so che mi prende! Scusa! " portai la mano al petto stringendo il tessuto della maglia come a voler calmare il cuore che da poco aveva ripreso vita " Non.. Dovrei sentirmi così bene. Eppure.. Eppure è così. Insomma.. Che cavolo! " tirai indietro i capelli sospirando e continuando ad esser sempre più rosso " Ti.. Ti piacciono le stelle? " mormorai, guardandolo con la coda dell'occhio sempre più imbarazzato. Mi sentivo uno sciocco.. Ma era veramente bello esser con lui. Quindi strinsi ancor di più la sua mano lasciando che quel dolce sorriso non sparisse velocemente dalle mie labbra e rimanesse presente solo per lui. Perchè sì, lui era speciale anche se non avrei mai dovuto pensarlo in rispetto del mio compagno che ormai era con me da anni..
 
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»Kasuka«
view post Posted on 5/9/2011, 21:01




kazu19
Kazuma Yamashita
Stava bene. Passeggiare in quel modo, con la mano stretta in quella del vampiro, era una bella sensazione. Così come lo era quel chiacchierare, nonostante lui non amasse particolarmente parlare, ma il tono di voce basso, come a non voler disturbare il silenzio che vi era attorno, rendeva tutto più speciale. E sembrava una situazione così normale agli occhi dello storico, che quasi dimenticò tutto quello che era accaduto durante le settimane precedenti, almeno finché non fu proprio Morgan a riportarlo a quella triste realtà. -Invece è proprio così che dovrebbe essere...- pensò lui in merito alle parole dell'altro, ma non lo disse. Non voleva turbarlo più di quanto avesse già fatto, anche se desiderava fargli recuperare la memoria il più possibile. Ma aveva sperimentato proprio attimi prima l'effetto di certe forzature. Certo, non l'aveva fatto intenzionalmente, ma credeva fosse abbastanza per quella giornata. Poi una domanda. Un po' strana, doveva ammetterlo. Non c'entrava niente con il discorso precedente, ma probabilmente era mirata proprio a cambiarlo, così da eliminare l'imbarazzo che sembrava averlo colto e Kazuma rispose. Non subito, però. Prima arrestò il passo, puntando le iridi al cielo nuvoloso che sovrastava l'intero pianeta. -Un tempo avrei risposto di no senza esitazione.- disse, mantenendo il tono basso ma comunque udibile. -Non mi sono mai interessato all'argomento, lo ritenevo una di quelle cose abbastanza futili da poter essere ignorate. Poi arrivò un ragazzino petulante che mi trascinò letteralmente a guardare uno dei migliori spettacoli mai visti...- e nel dir ciò lanciò che lo sguardo si spostasse sulla figura del ragazzo che aveva accanto. Non voltò il capo, semplicemente lo osservò qualche istante con la coda dell'occhio per poi tornare alla posizione originale. -Ma tutt'ora non so rispondere alla tua domanda, forse perché dovrei ripetere l'esperienza prima di poter giudicare.- Non sapeva bene il perché di quelle parole. Probabilmente sperava lo invitasse a visitare di nuovo quella collina, ma sapeva bene che non se ne sarebbe ricordato, non subito almeno. Comunque riprese a muoversi a passo lento, voleva far durare quella passeggiata il più possibile.
 
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view post Posted on 5/9/2011, 21:36
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Si fermò e lo stesso feci io guardandolo incuriosito. Il cielo copriva le stelle.. Come potevo non pensarci?? Arrossii, abbassando la testa e guardando i piedi di entrambi. Ma poi le sue parole.. Mi rifecero subito alzar il viso e guardarlo attentamente " Ragazzino... Petulante..? " mi ricordò qualcosa. Era qualcosa di veramente famigliare. Come ne parlava sentivo qualcosa dentro di me scaldarsi come una calda fiamma. Sorrisi come se nulla fosse accaduto per riprendere a camminare assieme a lui e guardar avanti. La mia mano continuava a star stretta nella sua senza mai mollar la presa e nemmeno far sparir il sorriso " Nelle tue parole, c'era qualcosa di strano. Mi ricordo che in un sogno avevo portato qualcuno sulla collina vicino al caffè Michelangelo a veder le stelle cadenti. Non disse nulla e non aveva nemmeno volto in realtà. Però quando adesso ti sei messo a raccontare questa cosa, beh.. Mi hai fatto venire alla mente quello! " ridacchiai per poi sfuggire dalla sua presa e corrergli davanti e camminando all'indietro come i gamberi, frugando dentro la tracolla " Ti porterò io allora a veder le stelle! Così deciderai se ti piacciono o meno.. Ma devo dirti che sono bellissime! " dissi continuando però a tener lo sguardo fisso sugli oggetti che scartavo all'interno di quella finchè non finì tra le mie mani la macchina fotografica, la mia preferita. La portai davanti al viso e appena Kazuma fu dentro l'obiettivo gli scattai una foto, senza il flash però. " Sei veramente un bellissimo soggetto Kazuma! Ottimo per le mie macchine fotografiche! " così dicendo presi l'altra digitale per scattargliene un altra. La guardai nello schermo a cristalli liquidi, rimanendo con gli occhi lucidi e pieni di ammirazione su quell'immagine.. Voltai la macchinetta, sorridendo sempre più rosso in viso " Sei veramente fotogenico Kazukun! Posso farti altre foto?? Le terrò per me, giuro! " risi ancor di più però la terra mancò da sotto i miei piedi.. Sentii il vuoto e appena voltai il capo, vidi uno dei canali. Non avevo fatto attenzione dove camminavo e ora stavo per finire nell'acqua. Grazie ai miei poteri, feci volar via la macchina fotografica e la tracolla sulla terra ferma così che non andassero perduti. Invece io caddi senza troppi problemi nella gelida acqua da cui riemersi solo pochi minuti dopo, appoggiandomi ad uno dei pali di legno in cui erano legate delle specie di gondole strane. Mi appoggiai lì, prendendo il respiro e ridendo " Beh, ora non devo più fare il bagno! Sono apposto!! " risi sonoramente e in modo nervoso in realtà.. Ero agitato. Che figuraccia che avevo fatto davanti a Kazuma.. Ero proprio un moccioso! Quindi con fare affranto, appoggiai la fronte all'umido legno, mormorando sottovoce un semplice " Stupido. " rivolto a me stesso.
 
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»Kasuka«
view post Posted on 6/9/2011, 00:36




kazu19
Kazuma Yamashita
Un sogno. Per Nanami quell'avvenimento non era altro che un sogno e non poteva sapere che in realtà era accaduto davvero. Non poteva sapere che su quella collina c'erano stati sul serio, proprio il giorno in cui Kazuma aveva deciso di proteggerlo da Hope senza sapere che non era lui la vera minaccia, perché quella doveva ancora arrivare. Però un lato positivo c'era, e di questo lo storico poteva definirsi sollevato: Morgan non aveva dimenticato. Qualcosa ancora lo ricordava nonostante catagolasse quei ricordi sotto la voce "Sogni", e sarebbe stato semplice per lui rievocarli semplicemente raccontandoli. Prima o poi sarebbe riuscito a trovare il ricordo giusto che avrebbe sbloccato la sua memoria, e ce l'avrebbe messa tutta per farlo. Ancora una volta, però, tacque sulla questione per motivi già elencati, limitandosi ad osservare il vampiro nei suoi movimenti senza accelerare il passo. Le foto che quello scattò, infatti, lo ritraevano nella solita espressione seria, attraversata da una sfumatura di sorpresa e scetticismo che non la mutavano eccessivamente, ma abbastanza da notare da differenza. -Guarda dove metti i piedi.- rispose alla sua domanda, questo per evitare di negargli la possibilità di scattarne altre. In fondo l'aveva detto lui: le foto sono un ottimo mezzo per ricordare e sicuramente sarebbero potute tornare utili in un futuro caso simile. Un consiglio inutile il suo, comunque, perché ovviamente Nanami non lo seguì e Kazuma non riuscì ad avvertirlo in tempo della curva che avrebbe dovuto seguire. -Atten...- aveva tentato di dirgli, ma era ormai troppo tardi e un tonfo si udì nell'area circostante. -... to...- concluse giusto un secondo dopo, ritraendo la mano che aveva teso verso quello come a volerlo prendere al volo e assumento un'espressione rassegnata. Un sospiro uscì dalle sue labbra mentre si avvicinava al bordo del canale, per affacciarci a controllare le condizioni dell'altro. Bagnato. Non c'erano altre parole per definirlo e in merito al suo scherzarci su lo storico pronunciò soltanto un -Te l'avevo detto...-. Subito dopo i suoi occhi si illuminarono, una colonna d'acqua sollevò il ragazzo e lo ricondusse proprio di fronte al moro, che lo accolse tra le sue braccia per non fargli perdere l'equilibrio. -Dovresti fare più attenzione. Uno di questi giorni finirai per farti male sul serio.- lo rimproverò appena, mentre si sfilava la giacca e la posava sulle sue spalle per ripararlo dal gelo che sicuramente sarebbe stato più pungente sul suo corpicino bagnato. Che poi tanto rimprovero non era. Si trattava più di una constatazione in merito alla sua sbadataggine che altro.
 
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view post Posted on 6/9/2011, 00:57
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Guardai il viso del moro che spuntava oltre la pietra della strada. Gli sorrisi come a volermi scusare del pasticcio e poi improvvisamente venni tirato su da lui.. Lo guardai seriamente quando mi appoggiò sulla schiena la sua giacca cercando in qualche modo. " E' inutile, Kazukun. " dissi con una strana tristezza in volto, stringendo la giacca e abbassando i dorati occhi. Il mio sorriso era veramente triste e rassegnato... " Io.. Ho un problema. Non provo sensazioni di calore. Il mio corpo è gelido ma non sento freddo. E anche se mi copri, non sentirò mai nulla. Solo una cosa è strana.. " guardai la mano che prima stringeva quella di Kazuma per poi guardarlo incuriosito " Quando ti tenevo per mano, ti sentivo perfettamente caldo. Mi hai anche riscaldato la pelle.. Non capisco. " abbassai nuovamente il viso prendendo ma macchina fotografica e mettendola nella borsa che portai successivamente sulla spalla. Gli ridiedi in mano però la giacca, riasciugandola. " Non posso spiegarti, ma io non posso ammalarmi. Quindi, mettiti la giacca.. te invece soffri perfettamente il freddo. " la scaldai un poco con la solita aria proveniente dal deserto " E' bella calda, ti riparerà Kazukun. " afferrai una sua mano, stringendola nuovamente per passeggiare guardando dritto. Ripresi l'espressione serena di attimi prima, anche se era leggermente modificata da quei ciuffi che mi cadevano di fronte al viso fradici e gocciolanti. Non avevo voglia di usar il potere su di me.. Intanto non cambiava nulla. Come avevo detto, per me sentire il calore era impossibile se non tramite quella mano.. Mi bloccai, improvvisamente. Avevo bisogno di lui. Non potevo negarlo, lo desideravo in ogni modo! Lo feci girar di colpo, buttandolo tra le mie braccia e stringendomi forte a lui. Tremavo.. " Ho paura. Non sparire dopo questa notte.. Dopo che ho chiuso gli occhi. Rimani con me! " lo supplicai stringendo con le mani il suo tessuto, nascondendo il viso nel suo petto. Un viso dolce quello che avevo stampato in volto " Non so perchè, ma sento che succederà qualcosa di brutto, se io chiuderò gli occhi. " mormorai impaurito. Alzai il viso, guardandolo tristemente " Tu, sei importante. Non so spiegarmelo, ma tu sei importantissimo per me. E sento che anche te, pensi questo di me. " portai le mani ad incorcniciare il viso lungo e maturo di quello, dagli occhi dal taglio orientale con sfumature così perfette da farmi cadere quasi in trance " Lo.. Sto tradendo. E' vero. Non ne posso far a meno però... " mi alzai sulle punte, andando così a baciarlo sulle labbra. Un tocco delicato il mio, che durò pochi attimi e mi fece arrossire violentemente. Gli feci appoggiar così la fronte alla mia, guardandolo dritto nelle pupille " Non mi abbandonerai, vero?? " sorrisi tremando e lasciando che delle lacrime scivolassero ai lati del viso.
 
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26 replies since 3/9/2011, 13:33   140 views
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